Muro di contenimento

Posto un articolo che mi hanno mandato, cercando di ripristinare la situazione pre-impazzimento collettivo.

L ho controllato e ricontrollato.

Non dovrei ricevere denunce.

Sono costretto a postare il fatto che i fatti che vedrete ora scritti non sono mai successi(ma va!!)e che tutto è inventato.

Alcune notti fa qualche “dilinguente” ha forzato le sbarre del passaggio a livello di Selci saldandone poi le estremità alle basi d’appoggio.

La mattina successiva, con la rimessa in tensione della linea ferroviaria, sono entrati in funzione i segnali acustici e luminosi creando il panico nella popolazione.

Da quel momento, e per tutto il giorno, si è creata una fila infinita di selciarini TUTTI in attesa che le sbarre si rialzassero isolando così di fatto il villaggio dal resto del mondo. Tutti in fila, tutti immobili mentre passavano le ore. Qualche lettore si chiederà: “Ma come mai i selciarini non hanno aggirato l’ostacolo magari passando per Cerbara o per il sottopasso prima di Selci?”

La risposta e semplice per quanto tragica: per un operazione del genere bisogna mettere in moto il cervello e pensare, cosa notoriamente impossibile ai selciarini!

Poi, si sa, sono abituati a percorrere Viale F.Nardi da così tanto tempo che, come una colonia di primati, seguono ormai l’atavico istinto che li guida nella migrazione mattutina verso gli stabilimenti dove lavorano con quel senso di orientamento proprio del regno animale.

A distanza di due giorni la situazione è precipitata ed i selciarini sono ancora tutti in fila ordinata con lo sguardo perso nel vuoto ipnotizzati dalle luci e dal din-din del passaggio a livello.

L’unica che è riuscita a passare per strade alternative è stata la M***a de la bottega de Lama perché, si sa, abita a Selci ma, fortuna per lei, è nata e lavora a Lama quindi gode di immunità diplomatica.

Sono state avvisate le forze dell’ordine che, prontamente, hanno fatto intervenire la Protezione Civile che ha provveduto, nella notte, a distribuire beni di prima necessità: coperte, acqua e banane. È intervenuto anche il capo della Protezione Civile Nazionale che, arrivato in prossimità del passaggio a livello, constatata la situazione e visti i selciarini ha subito richiamato le proprie squadre consigliando ai tutori dell’ordine di far intervenire direttamente la Protezione Animali.

A quel punto è intervenuta tutta la giunta comunale, sindaco in testa, per verificare la situazione.

Il primo cittadino ha appoggiato le mani sulle sbarre ed ha esclamato: “Voglio subito sapere chi è il responsabile di questo gesto!!!”

Una voce si è alzata tra la folla: “Perché, vuole punirlo?”

Ed il Sindaco: “No, a dì la verità volevo offrigli le chiavi del la città: in pochi minuti ha risolto un problema che ci assillava da secoli: come isolare i selciarini senza doverli abbattere.”

Poi, rivolto agli assessori: “Ma perché ‘nciaémo pensato noi?”

Quindi, prendendo la palla al balzo, ha subito convocato una riunione e si è rivolto all’assessore ai lavori pubblici: “Approfittemo de la situazione, chièma subbito la squadra de pronto intervento del comune che tocca fè i lavori….’nte stè a preoccupè pei soldi, queli ce li metto io”.

Dopo 2 ore era stata rinforzata la saldatura delle sbarre, piantata una siepe alta 2 metri per occultare la vista, demolito l’asfalto della strada e sostituito con un parco giochi, chiusa l’uscita della rotonda verso Selci.

Intanto, sparsa la voce della notizia, da Lama si intonavano i primi canti di vittoria, si facevano scoppiare botti e si stappavano bottiglie di spumante avanzate dall’ultimo dell’anno mentre la popolazione lamarina inneggiava al primo cittadino gridando: “SANTO SUBBITO – SANTO SUBBITO”.